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Dieci luoghi consigliati da visitare in Salento

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Grotta zinzulusa puglia salento foto di cristina favento©

Fotografie e testi di Cristina Favento©

1. La Basilica di Santa Caterina a Galatina

Se vi trovate in Salento, la romanica basilica di Santa Caterina d'Alessandria è una tappa imperdibile. Costruita al posto di una chiesa greco bizantina, è un inno gotico all'arte dell'affresco e del racconto per immagini. Incastonata nel centro storico di Galatina, famosissima anche per i golosi e tipici pasticciotti salentini (motivo tutt'affatto secondario per il quale passare di qua), custodisce diversi cicli di opere pittoriche e vi lascerà piacevolmente ammirati per la bellezza e intensità dei suoi interni a tre navate. Non sottovalutare nemmeno il vicino Convento Cateriniano, che vanta un silenzioso chiostro affrescato del XVII secolo.

santa caterina affreschi galatina foto di cristina favento©

2. La Cattedrale di Otranto

Anche questa è una tappa tanto classica quanto d'obbligo. Non potete perdervi lo straordinario mosaico medievale – un'originale e articolata interpretazione dell'albero della vita - che impreziosisce la pavimentazione della Cattedrale, costruita sui resti di un villaggio messapico. In tre impressionanti teche della Cappella dei Martiri, sono esposti, invece, decine e decine di teschi e ossa appartenuti agli abitanti di Otranto decapitati dai Turchi nel 1480, quando la città fu espugnata e la chiesa trasformata in moschea.

Raggiungere la Cattedrale, inoltre, significa anche fare una piacevole passeggiata addentrandosi nell'antica fortezza di Otranto: qui sono infatti racchiusi gli edifici più importanti e il nucleo storico dell'abitato, fra i borghi più belli d'Italia, riconosciuto patrimonio Culturale dell'Unesco.

 3. Il Parco naturale regionale Santa Maria di Leuca

Istituito nel 2006, il parco ha sede nel nel castello di Andrano e ha la finalità di garantire uno sviluppo sostenibile e di tutelare il patrimonio naturalistico di una vasta area di territorio che dalla costa di Otranto, ovvero dal faro di Punta Palascìa, spazia sino al Capo di Santa Maria di Leuca. Si tratta di un museo geologico e ambientale a cielo aperto, puntellato da abitati che vantano anche patrimoni storici e architettonici di assoluto valore.

In questi scenografici lembi di terra che, soprattutto in prossimità di profonde falesie naturali, regalano scorci emozionanti, si possono svolgere diverse attività turistiche e sportive. Si va dalla spettacolare passeggiata lungo il sentiero litoraneo alla scoperta dei ritrovamenti preistorici nelle grotte Zinzulusa e dei Cervi, dall'arrampicata a picco sul mare agli accompagnamenti naturalistici per conoscere la fauna e le specie botaniche endemiche.

trekking e mini corso di arrampicata con Salento Bici tour nel parco di santa maria di leuca foto di cristina favento©

4. Giardino botanico La Cutura

Il progetto nasce dalla grande passione di Salvatore Cezzi per le piante grasse e tropicali. Ne ha portate e fatte arrivare in Salento da ogni angolo del mondo, tanto da diventare un prezioso custode della biodiversità riconosciuto anche a livello internazionale. Nella sua antica tenuta di campagna, vicino alla località di Palmariggi, si trovano addirittura alcuni esemplari protetti perché in via di estinzione, molto rari e di grande valore. Se siete fortunati, potrebbe capitare lui stesso ad accompagnarvi nella visita, che in ogni caso viene solitamente condotta da persone di famiglia.

L'inestimabile patrimonio botanico e biologico del parco è oggi distribuito in una serie di ampie serre e giardini ospitati all'interno della proprietà, i cui edifici più antichi sono stati costruiti nel classico stile rurale di fine Ottocento. Protagoniste di rilievo sono appunto le piante grasse, cactus soprattutto, per lo più ospitate in una enorme serra che ne custodisce oltre duemila esemplati, ma ci sono anche molte altre specie organizzate in distinte “aree” di visita. Si spazia dal giardino all'italiana al laghetto con le ninfee, dal roseto all'agrumeto, dal bosco di lecci alle piante aromatiche. Lungo il percorso s'incontrano anche un romantico caffé e molti animali, fino ad arrivare, addentrandosi in un'ex cava di tufo attraverso delle scalinate nella roccia, al “giardino segreto”, che custodisce alcune piante rare. Da visitare senza fretta.

giardino la cutura foto di cristina favento©

5. La masseria dei ricordi Santu Lasi

Vincenzo Cazzato, docente ordinario di Storia dell'Architetture all'Università del Salento a Lecce, è uno di quegli accademici che resta nel cuore dei propri studenti. Non è difficile capire il perché se vi capita di passare alla masseria Santu Lasi, a Salve, un luogo semplice, magico e prezioso, che preserva con autenticità la memoria e l'identità di un territorio.

La tenuta è composta da vari edifici, delimitati dai tradizionali muri a secco, fra cui un trullo e una torre trasformati in dependance, dove sono custoditi oggetti e arredi antichi. In questi luoghi si può anche soggiornare, con un po' di spirito di adattamento e senza tv, per esempio, ma con una splendida radio d'epoca ancora funzionante. Gli interventi di recupero sono stati assai poco invasivi e il luogo mantiene il fascino, la saggezza funzionale e la sobrietà di altri tempi. Un incrocio fra un museo etnografico e una promessa di bucolica serenità, di incontro con l'essenziale.

Il professore ha ereditato la masseria, ormai in rovina, da una zia che ne aveva fatto un progetto di vita. Ha sentito non solo il dovere morale di restaurarla, ma anche di renderla un luogo in parte restituito soprattutto ai salentini, aiutato da un collega progettista e dal tuttofare Giacomo.

Ne è nato un bel progetto applicato di architettura “umana” e integrata, risistemato con cura, testa e lentezza, pezzo dopo pezzo. E aperto alla comunità locale, che ogni anno si riunisce qui il 3 febbraio per celebrare il patrono San Biagio in una grande festa popolare.

I terreni, popolati dagli immancabili ulivi, ospitano fra l'altro delle installazioni permanenti di land art ad opera di un creativo fioraio locale, che ricicla materiali e oggetti della tradizione non più utilizzabili. La masseria è a un passo dalla costa. Dal tetto del corpo centrale si beneficia di una lieve brezza marina e si vede il mare.

spiaggia di gallipoli foto di cristina favento©

6. Le spiagge di Gallipoli rigorosamente fuori stagione

Gallipoli è molto apprezzata non solo per il pittoresco centro storico, sede vescovile, e per il bel litorale, ma anche per essere una delle capitali estive europee della vita balneare e notturna. Costellato di discoteche, il lungomare di questa perla dello Ionio si trasforma, da giugno ad agosto soprattutto, in una delle mete più gettonate dai viaggiatori danzerecci, molti dei quali giovanissimi. Primavera e autunno sono invece buoni periodi per apprezzare con maggiore tranquillità tutto ciò che il territorio può offrire.

7. Centro di Cultura Popolare di Melpignano

Una vera e propria casa della “salentitudine”. A cominciare da che cosa ciò rappresenti in termini musicali, ma non solo. Si toccano anche la gastronomia, la danza, il teatro, rischiando di arrivare persino alla visita di un antico frantoio ipogeo, altra espressione tipica di una tradizione di queste terre. Gli appassionati “animatori” di questo progetto accompagnano insomma i più curiosi attraverso un percorso dentro alla locale 'cultura popolare' intesa come 'artefice' del cambiamento e come 'fonte d'ispirazione' creativa e artistica. Non si tratta naturalmente dell'unico progetto salentino che va in questa direzione ma certamente è uno dei più completi ed è possibile concordare con loro su prenotazione diverse attività.

frantio ipogeo di Specchia foto di cristina favento©

ALCUNE “BOTTEGHE” DI ARTIGIANATO SALENTINO

Il viaggio in Salento non sarebbe completo senza la scoperta del mondo artigianale locale. È davvero difficile scegliere degli esempi specifici fra tanti, dalla produzione di calzature in cuoio alla tessitura, alla realizzazione di ceste e lampade con materiali naturali. Ne ho scelte tre. Il resto lo lascio scoprire a voi...

8. Le ceramiche Branca

La ceramica come opera d'arte e come racconto della tradizione. In termini di oggetti d'uso antichi, di motivi e di colori tipici della terra salentina, di soggetti che parlano del territorio e della sua storia. Agostino Branca è uno degli artigiani che meglio ha saputo farsi interprete di quest'arte, condendola, all'occorrenza, con creatività nell'innovare il suo lavoro attraverso l'introduzione di elementi originali e di tocchi personali nei prodotti. Fatti e dipinti rigorosamente a mano, con tanto di firma d'autore, nel laboratorio di Tricase.

ceramiche di Agostino Branca foto di cristina favento©

9. Le luminarie di design Parisi

Sembra quasi di entrare in un luna park per l'impatto colorato e fiabesco che hanno le loro creazioni “accese”: appartengono al regno della festa, della luce e della meraviglia. Trattasi del laboratorio artigianale dei fratelli Parisi, che dal lontano 1876 progetta e realizza luminarie, ovvero le tipiche decorazioni luminose usate in Puglia per addobbare strade e monumenti durante le feste patronali e le festività di Natale e Capodanno.

Da qualche anno, i due fratelli hanno però iniziato a mettere a frutto anni di storia, tradizione e competenze nella realizzazione di complesse e scintillanti “opere” luminose anche a favore di privati, associazioni e realtà commerciali che desiderano arredare ambienti interni ed esterni con addobbi, sculture e installazioni luminose di design.

luminarie fratelli parisi foto di cristina favento©

10. Laboratorio tessile della Fondazione Le Costantine

Se siete consapevoli che tessere può diventare un atto politico, passate di qua e ne apprezzerete i risultati. Altrimenti, tanto più vi consiglio di visitare questo luogo per comprenderlo (e per scoprire anche altre splendide creazioni di artigianato, non solo tessili). Il laboratorio, dove diverse filatrici sono all'opera su telai antichi per produrre seguendo le procedure tradizionali, si chiama “Cantando e Amando” ed è parte di un progetto ben più ampio realizzato dalla Fondazione Le Costantine. Voluta dalle sorelle Giulia e Lucia Starace, insieme alla cugina Lucia De Viti De Marco, figlia del noto economista Antonio, questa istituzione gestisce un centro di attività agricola, artigianale, turistica e pedagogica impiantato in un'oasi di pace biodinamica, tra uliveti e macchia mediterranea, alle porte del comune di Giurdignano.

Dove soggiornare in Salento

PALAZZO VENTURI a MINERVINO di LECCE

Dall'esterno è difficile immaginare che quella discreta porticina verde di legno celi un paradiso in terra... Palazzo Venturi è una vera e propria isola di benessere. La struttura cinquecentesca, che in origine fu antico insediamento di Templari prima e roccaforte medievale poi, è stata sapientemente restaurata per creare un relais di charme nel centro storico della cittadina di Minervino, dove risiedevano appunto i Duchi Venturi, antichi proprietari del palazzo.

interni palazzo venturi foto di cristina favento©

Gli alti archi in pietra leccese e gli antichi pavimenti ospitano oggi ambienti arredati con gusto classico e sensibilità contemporanea, stanze eleganti e confortevoli, aree comuni che garantiscono una dimensione intima agli ospiti. Una chicca incantevole è l'esclusiva piscina ricavata in un ex Frantoio Ipogeo, sotterranea e riscaldata. Il centro wellness dell'hotel si è recentemente dotato, fra i primi in Italia, anche di una criosauna, un macchinario innovativo che garantisce benefici fisici ed estetici in pochi minuti di trattamento. All'esterno, la struttura vanta, da un lato, un intimo e romantico aranceto, dall'altro, una confortevole piscina con un'area fitness. Qui si affacciano la suite affrescata e la sala dove sono servite le colazioni a base di deliziosi dolci appena sfornati, frutta fresca e prodotti del territorio. Insomma, le carte in regola per meritare il titolo di luxury resort a cinque stelle ci sono tutte, ma non basta. A fare davvero la differenza sono la squisitezza e disponibilità del personale che accoglie e coccola gli ospiti dall'arrivo alla partenza, rendendo la loro permanenza un ricordo speciale.

#inpuglia365 #weareinpuglia

palazzo Venturi Minervino, foto di Cristina Favento©

 

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